Aspettando Anna

Il lettino è pronto. L’olio e la stanza sono caldi.

Lei arriverà fra 15 minuti, ma ho tutto il tempo per raccogliere le energie.

Chiudo gli occhi e comincio a respirare profondamente. Quando giungerà il momento, Kundalini dovrà fare la sua parte. Il piacere dipende da questo, ma la natura sa fare il suo corso.

Aria dentro, aria fuori… Mi radico e prendo forza dalla terra.

Aria dentro, aria fuori…. Porto in alto il fluido vitale, finché non lo sento nella testa. Oggi ci vuole un po’.

Quando si stenderà sul lettino nuda e chiuderà gli occhi, sarà come tutte le altre ma unica allo stesso tempo. Perfetta come la natura vuole, che abbia 25 o 50 anni, con un fisico asciutto o morbido.

Porto le mani sul Cuore, mentre ripasso mentalmente i gesti. Spargerò l’olio prima di iniziare, così non dovrò pensarci più. Il corpo sarà lucente sotto la luce delle candele e scivoloso al pizzico delle mani.

Continuerò incessantemente con questo respiro, mentre mi prenderò cura di lei. Diventerà il nostro respiro, perché anche se probabilmente non se ne accorgerà, il ritmo dell’aria si sincronizza fra i due quando la danza comincia.

Forte sui piedi, intenso su gambe e glutei, delicato sulla pancia… anche se le parti più sensibili sono quelle che tanti altri massaggi tralasciano, quelle che anche durante l’impeto dell’Amore la maggior parte dei partner dimentica.

La mano solca decisa fra i seni, accarezza lo sterno e lambisce il monte di Venere; avvolge delicata l’interno coscia, fino a sfiorare le grandi labbra e terminare la sua corsa sui fianchi.

Riapro gli occhi per un istante. La sedia è abbastanza vicina? Non posso restare in piedi quando mi dedico al suo piacere, perché quello è un momento senza fine, al quale riserverò tutto il tempo che serve. Lì cielo e terra si incontrano per un istante infinito.

Quando i brividi e i tremori si quieteranno, appoggerò i polsi per qualche istante e asciugherò la fronte. Lavate le mani e avvicinata la coppetta dell’olio, massaggerò il viso e la testa per gli ultimi minuti. Non lo fa quasi mai nessuno, ma quella è la parte che preferisco.

La musica di sottofondo mi riporta alla realtà. E lo stesso farà con lei, quando al termine dei 90 minuti dirò a bassa voce, “abbiamo finito”. Ma prima che si risvegli completamente, coprirò il corpo con il telo e la lascerò riposare ancora cinque minuti, prima che si rivesta.

Cos’era quel rumore?

Anna è arrivata.